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imposte comunali immobile strumentale

Ecco quanto ti costa avere un ufficio o un capannone in Lombardia

Quanto costa avere un ufficio o un capannone nelle province di Milano, Monza e Brianza e Lodi?

Saperlo forse non ti piacerà, però per un Imprenditore è doveroso sapere a quanto ammontano i costi relativi ad una proprietà; questo perché alcune volte un proprietario è allo stesso tempo un investitore e quindi per conoscere la redditività di un immobile è opportuno conoscere anche i relativi costi al fine di tracciare un profilo preciso del proprio investimento immobiliare.

A darci una mano in tal senso è Assolombarda, che ha prodotto un report sulla fiscalità per le imprese nelle province di Milano, Monza e Brianza e Lodi.

Il report riguarda tutti i 250 comuni dei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza per quanto riguarda il 2017, mentre per i dati dei principali 100 comuni, sono stati raccolti ed elaborati l’andamento negli ultimi 5 anni.

La fiscalità si riferisce solamente alle imposte locali, ovvero IMU, TASI e TARI, ma penso sia comunque sufficiente per tracciare alcuni elementi di riflessione.

Sei pronto/a? Bene, iniziamo!

Tracciamo gli immobili tipo

Innanzitutto il report è stato prodotto identificando bene due tipologie di immobili sul quale andare poi successivamente calcolare le imposte, ovvero:

1. Capannone industriale costruito nel 1985 (categoria D7) localizzato in una zona periferica del Comune, di una superficie di 5.000 mq, altezza 7 metri con carroponte installato e 5.000 mq di area esterna in parte pavimentata.

imposte comunali capannone

La foto è puramente indicativa! 🙂

2. Ufficio (categoria A10) in palazzina localizzata in una zona semi centrale del Comune costruita nel 1995, di 500 mq di superficie, di vani 20 e classe 2.
imposte comunali ufficio

Anche questa è puramente indicativa 🙂

Si ferma la crescita della pressione fiscale, ma…

Nel 2016 gli importi pagati sono complessivamente rimasti uguali a quelli pagati nel 2015 sia per i capannoni che per gli uffici, ma dal 2012 al 2016 la pressione fiscale per gli uffici è aumentata complessivamente del 9,1%, pagando in media quasi 646 euro in più: l’importo è passato da 7.127 a 7.772 euro.

Leggermente superiore la percentuale dell’incremento della pressione fiscale locale sui capannoni industriali pari al 9,6%: l’importo è passato da 36.601 a 40.120 euro, con un incremento di circa 3.519 euro.

L’IMU e la TASI rimangono stabili sui valori del 2015

A seguito della Legge di Stabilità, lo Stato ha imposto il divieto per i Comuni di aumentare le aliquote dell’IMU e della TASI, pertanto le Amministrazioni Locali hanno dovuto riconfermare le aliquote deliberate nel 2015 e quindi non ci sono stati aumenti, ma anche qui dal 2012 gli importi dovuti sono cresciuti complessivamente dell’11, 3% per gli uffici e del 22,1% per i capannoni.

Nei 250 Comuni analizzati l’aliquota media IMU applicata ai capannoni e agli uffici si è attestata sullo 0,95% (aliquota max 1,06%), mentre quella della TASI sullo 0,07% (aliquota max 0,08%) esercitando una pressione fiscale pari al 89% rispetto a quella massima attuabile.

Lieve diminuzione per la tassa sui rifiuti (TARI)

La TARI è la terza componente della cosiddetta IUC (Imposta Unica Comunale), che comprende anche l’IMU e la TASI.

Nella tassazione relativa ai rifiuti si osserva un complessivo lieve alleggerimento del carico fiscale sulle attività produttive, riduzione che aveva avuto inizio già nella rilevazione del 2013.

La TARI nel 2016 è infatti diminuita in media dello 0,2% per gli uffici e dello 0,5% per i capannoni industriali. In 5 anni la tassazione sui rifiuti è cresciuta del 2,7% per gli uffici ed è diminuita del 13,5% per i capannoni industriali (La rilevazione delle tariffe della TARI 2016 ha riguardato soltanto 238 dei 250 comuni del territorio analizzato, in quanto 12 applicano la tariffa puntuale TARIP).

Anche l’Addizionale Comunale IRPEF rimane ferma sui livelli del 2015

Anche l’Addizionale Irpef rientra fra le imposte per le quali la Legge di Stabilità per il 2016 ha previsto il divieto di aumento.

Infatti quasi la totalità dei comuni analizzati ha confermato le aliquote del 2015 tranne Cinisello Balsamo che ha ridotto l’aliquota dallo 0,8% allo 0,75% ed altr7 Comuni che hanno deliberato di non applicare l’addizionale comunale.

I Comuni con pressione fiscale più alta (IMU+TASI+TARI)

Complessivamente considerando tutte le imposte rilevate, i Comuni con il livello di pressione fiscale più alto sono: Milano, Sesto San Giovanni, Paullo, Rozzano e Bollate, mentre i capoluoghi Monza e Lodi, si trovano rispettivamente nella 19° e 31° posizione.

Ecco un’idea degli importi pagati per le imposte locali rispetto gli “immobili tipo”:

Ufficio

Milano si attesta al 1° posto con oltre 16.000 euro di imposte locali, a seguire Sant’Angelo Lodigiano, Sesto San Giovanni, Monza, Villasanta, Lodi e Lodi Vecchio con importi compresi tra 10.000 e 11.000 euro.

Capannone

Milano è il Comune dove si paga di più con oltre 61.000 euro di imposte locali; a seguire Bollate, Paullo, Rozzano, Sesto San Giovanni, Melegnano, Cologno Monzese, Mulazzano e Pantigliate con importi compresi tra 51.000 e 60.000 euro.

I Comuni con pressione fiscale più bassa (IMU+TASI+TARI)

Si distinguono, invece, per un più basso peso del fisco locale: Castelnuovo Bocca d’Adda, Cornovecchio, Cavacurta, Orio Litta e Montanaso Lombardo. Per avere un’idea degli importi pagati per le imposte locali  rispetto gli “immobili tipo”:

Ufficio

Il Comune meno caro è Maccastorna in provincia di Lodi (di 69 abitanti secondo Wikipedia 😱) con poco meno di 3.000 euro di imposte locali; a seguire Castelnuovo Bocca d’Adda, Cavacurta e Corno d’Adda con importi che non superano i 3.500 euro.

Capannone

Il Comune meno caro è Montanaso Lombardo con poco meno di 24.000 euro di imposte locali; a seguire Cornovecchio, Castelnuovo Bocca d’Adda, Barlassina e Villa Cortese con importi che non superano i 25.000 euro.

Se vuoi leggere il report nel sua totalità, questo è il link.

Considerazioni personali.

L’idea di aumentare le imposte locali nello stesso periodo in cui il mercato immobiliare era in affanno è sicuramente discutibile; in un periodo in cui i prezzi scendevano e si avevano difficoltà concrete nel vendere era opportuno abbassare le imposte per velocizzare la crescita del mercato immobiliare e non di maggiorarle.

Le amministrazioni locali (e statali) utilizzano sempre il mattone come un bancomat per coprire i deficit dei propri bilanci e questo penso che sia assolutamente sbagliato.

Se ci pensi bene, per un’Azienda avere l’immobile di proprietà è paragonabile ad un abitante che possiede la prima casa, pertanto a mio modesto parere dovrebbero avere la forza di applicare lo stesso trattamento.

Non a caso, negli ultimi anni, sto notando con dispiacere che i proprietari di immobili strumentali, a seguito della pressione fiscale derivante dalle imposte locali, hanno difficoltà nel mantenere la proprietà; le motivazioni sono piuttosto semplici, ovvero:

  • con l’incrementare delle imposte locali, aumentano anche i commercialisti che dissuadono i propri clienti nell’acquisto dell’immobile strumentale preferendo di fatto la locazione; non è colpa dei commercialisti ovviamente, ma conti alla mano, diminuisce sempre di più la convenienza di avere un immobile strumentale come bene di proprietà;
  • le imposte locali devono essere pagate a prescindere che l’immobile sia utilizzato o meno; pertanto i proprietari spesso sono in mezzo alla tagliola tra quello che incassano (forse…) in caso di una locazione pur di non tenerli sfitti e le imposte da pagare;
  • se l’immobile è sfitto e non utilizzato, agli occhi delle Agenzia delle Entrate, la società può apparire come una società di comodo con tutti i problemi annessi e connessi.

Uno Stato che si può vantare di aver un patrimonio immobiliare stimato e ricercato a livello internazionale, anziché attuare delle politiche per valorizzarlo ed accrescerlo, lo tassiamo. In Italia abbiamo un patrimonio immobiliare che vale 3,8 volte il Pil del Paese, e cioè 6.227 miliardi di euro circa e l’aumento della pressione fiscale sul mattone non può che creare conseguenze negative, pertanto auspico in un radicale cambiamento da parte delle istituzioni statali e amministrazioni locali.

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    Ecco quanto ti costa avere un ufficio o un capannone in Lombardia

    Sei proprietario di un ufficio o di un capannone nelle Province di Milano, Monza e Brianza e Lodi? Vuoi sapere a quanto ammonta il carico fiscale? Ecco cosa è emerso dal Report Fiscalità Imprese Provincia di Milano, Monza e Brianza e Lodi 2017 realizzato a cura di Assolombarda.
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Ciao, sono Stefano Tronca e sono un Agente Immobiliare. Aiuto gli Imprenditori, mediante la consulenza, a trovare, vendere e locare l’immobile per la propria Azienda. Lo faccio definendo una strategia, creata appositamente per il Cliente.

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