Da un’indagine condotta dall’Istat è emerso che gli italiani hanno ricominciato ad avere maggiore fiducia nel sistema immobiliare e nella ripresa economica italiana investendo sul comparto delle abitazioni e dei locali per uso commerciale. Si tratta di statistiche con segno positivo: è boom mutui
La fiducia nel settore immobiliare
Dal terzo trimestre del 2014 e nei primi 5 mesi del 2015 è stato registrato un segno nettamente positivo nel mercato del settore immobiliare. Gli italiani hanno ricominciato a investire sulle abitazioni portando un rialzo del 3,7% su base annua con un picco nel mese di aprile 2015. Il boom mutui riguarda un incremento del 13,9% che include genericamente anche i finanziamenti, altre azioni con ipoteca e le surroghe.
Cosa cambia rispetto al 2013
I dati mostrano che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il “mattone” torna a dare fiducia agli italiani su tutti gli aspetti della vita quotidiana: il boom mutui, infatti, non riguarda soltanto le abitazioni e i suoi accessori ma anche il comparto economico. “Chiavi in mano”, dunque, per abitazioni private, uso speciale, multiproprietà ma anche per uffici e negozi. Nuovi acquisti e rinegoziazioni migliorando le condizioni precedentemente concordate, in questo ultimo anno e mezzo, tracciano uno spartiacque tra il passato e il presente sottolineando una crescente fiducia.
Avanzare verso l’uscita dalla crisi
I dati rilevati fanno sperare di essere finalmente usciti dalla crisi economica soprattutto se si considera il trend registrato ad aprile 2014 che, con il 71,4% di incremento fa tornare i livelli di sottoscrizione dei mutui a quando gli effetti della crisi non avevano ancora distorto la percezione degli italiani sulla propensione agli acquisti. Il trend in crescita non ha frontiere e si estende, seppur con differenze nelle percentuali, da nord a sud fino alle isole. Gli analisti, però, avvertono che non sono stati ancora annullati gli effetti del periodo nero registrato tra il 2011 e il 2012 e che il 46,4% segnato nei primi mesi di quest’anno ancora non fa attestare le vendite ai 140.942 euro investiti nell’aprile 2010. A differenza di quanto avvenuto 5 anni fa, infatti, circa metà dei nuovi mutui è dovuto non a una nuova stipula bensì alla rinegoziazione del mutuo già esistente ma non bisogna fraintendere poiché la surroga rappresenta ugualmente un segnale positivo di ripresa del mercato immobiliare.
I numeri con il segno positivo
I segnali da non sottovalutare per la ripresa del settore immobiliare italiano sono:
- La maggiore preferenza degli italiani per il tasso variabile nel 66,7% dei casi: tipologia che garantisce una maggiore convenienza rispetto al tasso fisso (35%) e che conferma la fiducia nelle condizioni future.
- Un mercato trainato dai grandi centri (93%) rispetto a quelli più piccoli.
- Il comparto economico (+4,8%) che rassicura più di quello per uso abitativo o accessori(+3,7%). Rimane ancora, come fanalino di coda, il settore delle compravendite di immobili ad uso speciale e multiproprietà (0,6%).
Chi stipula il mutuo e per quanto tempo chiede l’investimento
Gli italiani stanno optando per mutui che oscillano tra i 15 e i 30 anni prevedendo che, nel futuro, saranno in grado di restituire la somma richiesta in prestito. Più speranzosi i cittadini del Mezzogiorno e, in particolare, al sud (+22,6%) e delle isole (+21,8%). In media rimane ancora leggermente più bassa rispetto al passato la somma richiesta per gli investimenti.